« En los jardines humanos
que adornan toda la tierra
pretendo de hacer un ramo
de amor y condescendencia »
(Violeta Parra, Es una barca de amores)
de amor y condescendencia »
(Violeta Parra, Es una barca de amores)
Violeta
del Carmen Parra Sandoval (San Carlos, 4 ottobre 1917 – Santiago del Cile, 5
febbraio 1967), cantante, poetessa e pittrice cilena. A Violeta Parra si deve
un’importante opera di recupero e diffusione della tradizione popolare del
Cile, opera proseguita poi dal movimento della Nueva Canción Chilena. Nelle sue canzoni sono sempre presenti la
denuncia e la protesta per le ingiustizie sociali.
Figlia
di Clarisa Sandoval Navarrete e di Nicanor Parra, professore di musica e
sorella di Nicanor Parra, famoso poeta moderno, Violeta vive un’infanzia
difficile a causa delle ristrettezze economiche in cui versa una famiglia
numerosa composta da dieci fratelli. Proprio questi problemi la spingono a
cercare di guadagnare qualcosa cantando e suonando insieme ai fratelli per le
strade, nei circhi e persino nei bordelli.
Nel
1937, si trasferisce a Santiago del Cile dove conosce e sposa Luis Cereceda. Da
questo matrimonio, finito nel 1948, nascono i figli Ángel e Isabel, che in
seguito seguiranno le orme delle madre diventando anch’essi cantanti.
Violeta
lavora suonando nelle sale da ballo e talvolta per piccole stazioni radio.
Incomincia intanto ad interessarsi alla ricerca delle tradizioni popolari del
suo paese.
Nel
1949 si sposa nuovamente e da questo nuovo legame nascono le figlie Luisa e
Rosita Clara.
Nel
1953, dopo un recital a casa di Pablo Neruda viene chiamata da Radio Chile per
un programma sul folclore locale. Nel 1954 riceve il premio Caupolicán ed inizia una serie di
tournée che la porteranno in Europa, in occasione del Festival della Gioventù
di Varsavia, ed in Unione Sovietica. Soggiorna poi a Parigi per quasi due anni,
tornando in Cile nel 1956 dove inizia ad unire all’attività musicale (recital e
ricerca) quella di pittrice.
Nel
1960 incontra il musicologo e antropologo svizzero Gilbert Favre, che diventerà
l’amore della sua vita e al quale dedicherà centinaia di canzoni d’amore, tra
cui le più conosciute sono Corazón
maldito, Qué he sacado con quererte,
Run Run se fue pa’l Norte e il
frammento di balletto El Gavilán, Gavilán.
Nel
1961 torna in Europa, accompagnata dai figli Isabel e Ángel, per una lunga
tournée che la porta anche in Italia. Nel 1964 è la prima donna latinoamericana
ad esporre le proprie opere in una personale al Museo del Louvre (sezione Arti
decorative). Nel 1965 ritorna in Cile. Qui installa un grande tendone (la carpa de la Reina) alle porte della
capitale Santiago, che nelle intenzioni della Parra deve essere un centro
culturale concentrato nella ricerca sul folclore cileno (Centro delle Arti). È sostenuta dai suoi figli e da altri artisti
come Patricio Manns, Rolando Alarcón e Víctor Jara, ma non riesce ad
interessare il grande pubblico.
Nel
1966 registra dei nuovi dischi, viaggia in Bolivia, dà una serie di concerti
nel sud del Cile e poi torna a Santiago per continuare il suo lavoro artistico
al Centro delle Arti. Qui scrive le sue ultime canzoni.
La
sua relazione sentimentale con Gilbert Favre finisce. Lui parte per la Bolivia,
dove diviene il co-fondatore del gruppo musicale Los Jairas. Questo dramma personale ispira a Parra una delle sue
canzoni più conosciute: Run Run se fue pa’l
Norte. Sempre nel 1966 Parra registra quello che sarà il suo ultimo disco: Gracias a la vida, Volver a los 17, Rin del
angelito sulla mortalità infantile, Pupila
de águila, Cantores que reflexionan
e El albertío.
Il 5
febbraio 1967, all’età di cinquant’anni, colpita da una grave forma di
depressione, Violeta Parra mette fine ai suoi giorni. La sua canzone Gracias a la vida è considerata il suo
testamento spirituale ed è stata interpretata da numerosi cantanti.
Nel
1970 viene pubblicata la raccolta di versi Décimas
(la décima è una strofa di 10 versi ottonari rimanti ABBAACCDDC), alcune delle
quali sono state musicate dal compositore cileno Luis Advis, che le ha inserite
nella cantata Canto para una semilla
interpretata dal complesso Inti-Illimani insieme ad Isabel Parra.
Una
raccolta di testi delle sue canzoni, con notevole apparato critico, è stata
pubblicata in Italia col semplice titolo Canzoni.
Nel
2011 Andrés Wood ha diretto il film Violeta
se fue a los cielos basato sul libro omonimo di Ángel Parra e interpretato
da Francisca Gavilán.
Nel
1991 è stata creata una fondazione a lei dedicata. Attualmente ne è presidente
la figlia Isabel Parra. La fondazione ha lo scopo di riunire ed organizzare l’opera
di Violeta Parra.
Il
brano Gracias a la vida è stato
reinterpretato da moltissimi artisti.
Fonte principale per la biografia: http://it.wikipedia.org/wiki/Violeta_Parra
A noi, qui, è parso giusto fare un piccolo omaggio non solo alla profonda interprete e caparbia avversaria dei grandi mali umani, non solo al suo essere artista e cantante, ma alla poesia che Violeta riusciva, riesce, a far vivere nei testi delle sue tante canzoni, rendendola comprensibile e condivisibile anche a sus pobrecitos amigos y compañeros, e a quelli che la vita ha relegato ai margini, ma che non possono, non devono rassegnarsi a questo.
VIOLETA PARRA - Gracias a la vida
(Thanks to life) ORIGINAL version
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Oggi 8 marzo 2013 abbiamo ritenuto di aggiornare questo post che fra dieci giorni avrebbe avuto un anno di vita. Ma le parti che lo costituivano sono ancora qui. Rinnovarlo e ampliarlo con l'inserimento di alcuni nuovi elementi come le quattro foto, l'accrescimento delle note biografiche e soprattutto il video con l'esecuzione originale registrata di "Gracias a la vida" è un ulteriore omaggio alla vita, all'arte, alla poesia di Violeta Parra. Ma anche un pensiero non piccolo né retorico a quel mondo umano che si chiama donna.
RispondiEliminaHo finito ora di ascoltare seguendo i versi e...ho le lacrime agli occhi. Non lo so perchè. Forse per quel suono dolcissimo della voce e quel "grazie alla vita", nonostante tutto. Che Donna, così forte e fragile insieme. DONNA. E grazie a te, Antonino, per la grande sensibilità che dimostri con questo bellissimo omaggio, a tutte le donne.
RispondiEliminaGrazie, molto apprezzato e sì, nonostante tutto, grazie alla vita.
RispondiEliminaLiliana Z.
come dice Liliana, sì, nonostante tutto, grazie alla vita.
RispondiEliminaMi è piaciuta molto la traduzione
cb
Grazie alla vita che esistono poeti ed artisti. Grazie a Nino che ce ne fa conoscere di nuovi!
RispondiEliminaHermosa publicación sobre Violeta,la gran poeta,canta autora Chilena y compatriota mía.
RispondiEliminaMuy bello tu blog Antonino.
¡Felicidades amigo y poeta!.
Abrazos y gracias por compartirlo.
Gracias Sayen, estoy muy agradecido por tus amables palabras, querida amiga y poeta.
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