Una poesia di Antonino Caponnetto
Dolceamara città
Dolceamara città sempre non mia,
del mio sonno compagna. Tu, la sola
temibile città, dove passava
uno con la mia faccia, i miei vestiti,
i miei fogli di carta, le mie cene,
le mie care signore impellicciate.
Città lillipuziana, dove urlava
in un tempo lontano tutto il cuore.
da LA COLPA DEL RE, Campanotto, Udine, 2002.
______________________________________
La città è quella dove sono nato, e cioè Catania.
RispondiEliminaVoglio aggiungere che le due foto rappresentano luoghi e panorami che appartengono e apparterranno sempre alla nostalgia di ogni catanese lontano, mentre rappresentano i luoghi e i panorami tipici degli impigriti languori esistenziali per quei catanesi che sono geograficamente inamovibili.
RispondiEliminaMi limito a commentare le foto, che mi sembrano veramente belle.
RispondiElimina