Alessia D'Errigo, autrice, attrice e regista. Ricercatrice in campo teatrale e cinematografico. Da anni conduce un intenso lavoro sulla poesia parlata e scritta. Nel 2004 apre, insieme all’artista e regista Antonio Bilo Canella, il “CineTeatro di Roma” centro di ricerca, formazione e produzione in campo teatrale e cinematografico. Nel 2011 crea il progetto IMPROMPTU THEATRE (Teatro all’improvviso), con l’intento di voler fondere varie arti (musica, poesia, danza, pittura e teatro) in uno scenario d’improvvisazione totale. Progetto sancito dall’omonimo spettacolo “Impromptu” con il pittore-performer Orodè Deoro e successivamente da un altro evento “Variazioni Belliche (LamentAzione)”. Ha partecipato come attrice a svariati cortometraggi e lungometraggi; ha realizzato, diretto e montato opere cinematografiche, tra cui: “La casa del Sator” (2006), “Onde” (2007); ha scritto, diretto e interpretato numerosi lavori teatrali, tra cui: “Desiderio” (2006), “Shake Revolution” (2009), “Profetica” (2010), “Il pugno e la rosa” (2011). È rintracciabile, in rete, su
www.cineteatro.it
http://www.cineteatro.org/docenti/alessia-d-errigo/
« Ogni atto artistico, per come lo sento, dovrebbe partire da una necessità spontanea, e proprio da questo stimolo spontaneo e necessario ho iniziato a scrivere all'età di dieci anni ma, non mi sento un poeta, piuttosto un veicolo cavo attraverso il quale si esprime la poesia. È un mettersi a servizio il mio, un sentire e un affidarsi ad essa totalmente ».
riciclabile
non voglio lasciare più speranze cieche
la cotenna ha mostrato la sua parte dura
(l'impostura lasciata ai cani)
mi meraviglio del gusto salino dell'amore
che ancora sverna prigioni e oblio
richiamando coltri di cieli cancellati
l'azione merita la sua crudeltà
la sua lingua infuocata
il capovolgimento dei fronti
l'anima insaccata da mani pronte a cucinarla
(non voglio più brodaglia a colazione)
ma atti di necessità
(non voglio più libagioni per morti)
ma cruda verità
spennello il pezzetto di grasso
lasciato ad essiccare dall'ultimo inverno
odora ancora di cordone amputato
lo butterò nella spazzatura
(sarà di certo riciclabile)
testo protetto da licenza Creative Commons CC
da: CARNE D'AQUILONI (raccolta poetica di prossima pubblicazione presso Editrice Zona)
da: CARNE D'AQUILONI (raccolta poetica di prossima pubblicazione presso Editrice Zona)
L'impiccata
si è staccata
cadendo in pieno sole
(attrattiva speranza )
s'è rotta - scuotendo e ustionando la pelle
come un travaso d'olio bollente
al margine dei mondi
e m'impicco all'albero più alto dei sogni
dove scorgo a lingua viola
il baleno fugace della bellezza
è il mio sesso a volerlo
la mia apertura estrema
dov'è nato iddio
il cielo che s'apriva
ora sventra al parto
e rapace l'inghiotte
(solstizio d'amore)
l'albero bianco
lascia cadere le sue foglie
di zinco e di rame
l'albero bianco dei sogni
i sogni miei - miei - riposti e addormentati:
spoglio cedere di membra
sale dell'ignoto vergine
ti chiamo - t'invoco - aspetto
son io ?
son io a quell'albero spoglio ?
o è la maschera del tempo che oscura ?
albero bianco
giglio-vita
ecco che t'invoco
con la lingua viola
impiccata
all'apice tuo volere
testo protetto da licenza Creative Commons CC
da: CARNE D'AQUILONI (raccolta poetica di prossima pubblicazione presso Editrice Zona)
da: CARNE D'AQUILONI (raccolta poetica di prossima pubblicazione presso Editrice Zona)
Riporto un commento "a caldo" fatto da Poesia Aperta su un testo di Alessia D'Errigo: « Dire che questa poesia "mi piace" è come tacere. A me pare che i tuoi versi siano affilati come coltelli toledani. Una poesia veramente bella, essenziale, forte, intensa, dura ». Aggiungerei che si tratta di ua poesia più vicina alla carne e al sangue, più abbrancata alla vita nella sua nuda essenza, che non al lirismo o al sentimento fine a se stesso... A.C.
RispondiEliminaAlessia la conosco e la seguo da tempo, è una delle voci più intense del Gruppo Cenacolo e puntualmente ho sempre qualcosa da commentare su quello che propone, perché Alessia è capace di sorprenderti con una versatilità poetica tutta sua che varia nei ritmi e nei temi. Giancarlo Serafino
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