venerdì 4 maggio 2012

SONIA TRI - OTTO POESIE INEDITE





Notizia autobiografica: 

Sono nata nel 1969 a Pordenone. Qui si è svolta e si svolge tutta la mia vita. Di particolare importanza per la mia crescita emotiva, gli anni della malattia, che cambiano il corso delle cose e lasciano un nuovo desiderio di comunicazione. Ciò porta alla collaborazione con riviste per l'infanzia e ad un nuovo modo d'intendere e scrivere la poesia. Nel tempo libero mi diletto anche in piccoli lavori di prosa, grazie ai quali si crea un primo contatto con il pubblico. 







Chiami facili 
i giorni con il sole. 
Li ritagli 
come foglie 
appena spuntate 
e inventi 
alberi e giardini. 
Chiami facili 
le ombre della sera 
attaccate ai muri. 
Come edera. 
Senza cuore, 
senza meta diversa 
dagli estremi delle cose. 
E chiami facili 
i ritratti dei ricordi, 
che non saranno mai specchi 
dove concludere se stessi, 
senza rimpianto 







Le cinque del mattino.
un pennello
intriso d'acqua sfuma
cielo e terra.
Perpendicolare ogni pensiero,
non fa rumore.
Nulla si muove,
tutto parla sottovoce.
Si accende una luce,
qualcuno nasce
svogliatamente,
dal grembo 
di lenzuola calde.
Ci si domanda
se torneremo tutti
da dove siamo venuti,
o andremo
lontano,
dove altri,
non si saprà mai
se sono arrivati.
Lasciare le nostre case
non ci farà male.
Dimenticheremo le porte aperte
e nessuno cercherà di entrare.
Saranno sempre le cinque
del mattino,
incolori, mute
e tutto sembrerà compiuto.
Solo la rugiada
che scorre sulle foglie
della Magnolia,
a quell'ora
ha l'impeto di un'onda.






Dimmi che ci ritroveremo
da qualche parte.
Che contratteremo
il prezzo dell'esistenza
senza farci capire
da nessuno
e lasceremo la mancia
ai giorni peggiori.
Senza indugiare,
sceglieremo
l'inferno,
che abbiamo pregato
abbastanza
e in paradiso
nemmeno si balla.
Avrò di nuovo
capelli lunghissimi
e mani piene di anelli,
che cercheranno
di stringere la pioggia.






Dimmi
come si addormenta il mare.
Io ho visto onde
abbandonarsi agli scogli
ed altre morsicarli.
Le ho viste parlare tra loro
come donne fuori dalle chiese.
Discrete e fruscianti
in sete nere.
Le ho udite piangere,
adolescenti deluse,
vergini timorate
e le ho spiate, allungarsi al cielo
o forse no.
Era il cielo che s'inginocchiava
ad esse e non riusciva
a toccarle.
Allora dimmi,
come si addormenta il mare,
che il suo silenzio
è solo voce...






Tremano i giunchi
tra le gambe nude.
Non è che una palude
il tempo
e noi intrecciamo cesti
con steli lunghi
e forza nelle mani.
Per contenere
pietre dure e coraggio
da non smarrire mai
Devono durare tutta la vita,
come respiro e pane.
Osserva ogni cosa 
che sfiori il tuo sguardo
e non temere.
Tutto è già stato visto,
ma noi ce ne dimentichiamo
appena restiamo soli.






Cerco Dio in ogni luogo
a me non accessibile .
Sia esso un fiore,
quando sboccia di nascosto
ed ha stanze tra i petali
della carta da parati.
Sia esso 
una metropolitana frenetica
dove i volti cambiano
con gli strappi d'aria
ad ogni fermata.
Cerco Dio, nel tuo sguardo 
al fiume.
Nel tuo pianto molle
come l'impasto caldo del pane,
di notte.
Nella resa dei vuoti,
nella sconfitta dei passati remoti,
io cerco Dio.






Mi piace l'odore del muschio
che si strofina nell'aria insidiosa
del giorno di pioggia.
Si espande come incenso
nelle chiese sussurrate.
Atmosfere basite
giù per le coscienze ripide.
Qualcuno impresta
la sua arte ai sogni
questa sera.






Noi siamo luoghi.
Templi benedetti,
dove circostanze e
preghiere imbastiscono
giorni, partenze, ritorni
della coscienza.
Siamo tendaggi eterei
di sale d'attesa spesso vuote,
Siamo davanzali
sui quali si affacciano
tutte le ragioni,
guardando a lungo
se qualcuno si volta
e si accorge di loro.








14 commenti:

  1. Ho letto per la prima volta un testo di Sonia Tri pochissimi giorni fa. Mi riferisco a una poesia che non appare nel gruppo qui presentato, ma che mi ha immediatamente lasciato come in preda a una profondissima meraviglia.... Io, lettore svezzato, più che avvertito e smaliziato per la cosa chiamata poesia, ero di fronte a qualcosa di così immediatamente semplice, scorrevole, bello, e tuttavia profondamente complesso e pieno di significati, di immagini non mediate vòlte a rappresentare la realtà nota, quella vissuta, vivibile da ciascuno di noi, sopportabile o meno che sia... Sottolineo "en passant" un concetto che oso ribadire per la millesima volta, e cioè che la bellezza è difficile da conseguire, che richiede fatiche, dolori e pazienze nient'affatto lievi, che il conseguimento della semplicità, della chiarezza espressiva è anch'esso un lavoro duro, di caparbietà, di sofferenza. Ma ora, andando oltre, o meglio: tornando alle poesie, alla Poesia (e alla poetica), di Sonia, devo dire che non mi sono affatto sbagliato: si tratta di una poesia che CI RIGUARDA, che - soprattutto oggi - io vedo necessaria, fondamentale e inevitabile. Un'occasione da non perdere per l'intera Poesia italiana e non solo.
    Sono certo che, già dai presenti otto testi, i lettori-visitatori del blog daranno ragione a questa mia scelta per nulla inconsapevole né tantomeno avventata. E spero anche di poter avere in seguito il piacere (e non solo quello) di ospitare altri testi di Sonia Tri, che qui ringrazio per la sua grande, cordiale disponibilità.

    Antonino Caponnetto

    RispondiElimina
  2. Ciò che posso, voglio dire dopo aver letto questi testi è che mi sono sentita attraversare da un lunghissimo brivido dalla testa ai piedi. Non voglio semplificare, rendere banale nulla con questa mia affermazione scritta a caldo ma il mio intento è al contrario quello di trasmettere l'idea di quanto sia fondamentale avvertire forte, a pelle, la Poesia. Da qui, vorrei anche proseguire sottolineando un concetto di Antonino che spiega benissimo ciò che ho in realtà avvertito nella lettura:

    "la bellezza è difficile da conseguire, che richiede fatiche, dolori e pazienze nient'affatto lievi, che il conseguimento della semplicità, della chiarezza espressiva è anch'esso un lavoro duro, di caparbietà, di sofferenza"

    In questi versi c'è tutto questo. Grazie per la proposta. Un caro saluto

    Federica Galetto

    RispondiElimina
  3. c'è come un movimento concentrico, in sordina, una fusione di contenuti semplici e profondi che annegano inevitabilmente nell'io sensibile capace di cogliere la bellezza di una vita ... grazie a Poesia Aperta e a Sonia Tri per questa bella immersione. Alessia D'Errigo

    RispondiElimina
  4. Leggere queste poesie e sentirne ,immediato, il fascino è tutt' uno. L' espressione chiara e bella non ha bisogno di sforzi interpretativi, raggiunge subito il suo effetto che è armonia, coinvolgimento, stupore per la bellezza delle immagini suggerite dalle metafore che adombrano un pensiero profondo in cui perdersi. Per me che nella poesia cerca bellezza ed emozione e non un rompicapo, questa è poesia.

    RispondiElimina
  5. Conosco Sonia, donna sensibile e potessa eccellente. Le poesie qui presentate sono belle e velate di malinconia,
    che sono a mio avviso le più belle, le più sofferte. Ho sempre amato questo tipo di poesie, una composizione
    allegra non suscita, secondo me nel lettore, nessuna emozione. E' inutile affermare da me che Sonia è brava, è
    una poetessa che merita di essere letta da un vasto pubblico.

    RispondiElimina
  6. Sonia Tri ha la capacità e il dono di vedere l'ambiente e le cose del quotidiano con gli occhi della poesia. Una poesia delicata e fortemente evocativa che non concede nulla al vacuamente colto. Una poesia comprensibile, ammesso che tale aggettivo sia adeguato a un genere che per sua natura si esprime oltre il confine della razionalità; una poesia non costruita, non artificiale; una poesia sincera e che pacifica.

    RispondiElimina
  7. ho tentato già prima di dire la mia su Sonia, ma ho il pc in panne e mi adatto con un lento portatile. Dunque per prima cosa ringrazio Paolo Polvani di aver portato Sonia in Cenacolo e farla conoscere in questo sito. Dalle prime letture ho subito avuto la certezza di trovarmi di fronte ad una autrice di spessore, per la indiscussa capacità di tessere intriganti immagini con scrittura semplice ed immediata, ed è questa una dote dei grandi che senza forzate affabulazioni, riescono ad incidere sul sentire ed emozionare. Almeno io apprezzo questa qualità. G.S.

    RispondiElimina
  8. Queste poesie hanno la forza silenziosa della pioggia tranquilla che disseta la terra e la nutre di ogni alimento,
    nella descrizione delle piccole cose come nella ricerca di un Dio la delicatezza della scrittura e la potenza delle immagini mai scontate,riescono ad accendere la spia dell'emozione senza affannarsi nella ricerca di virtuosismi stilistici. A mio giudizio questa è la poesia! Luciano Tallone

    RispondiElimina
  9. 'Inserisci il tuo commento': invito che accolgo con le dita sospese sulla tastiera, perché leggo e torno su, a un verso, a un distico, a un aggettivo : voci vive e calde che mi richiamano indietro; poesie dagli spazi ampi, dalle vedute aeree; poesie che irrompono nel dolore e ne fanno cosa preziosa. Non conoscevo l'opera di quest'autrice, sono felice per questo bel dono. Leggo il filo rosso che unisce le otto liriche - le quali son senza titolo: totalmente libere -, la poetica delle piccole cose che stravolgono, verso dopo verso, il comune e più ovvio sentire; gli elementi naturali che passano attraverso la personificazione - vedi quel Magnolia divenuto nome proprio -; l'ascia sottile di una consapevolezza intima e quasi ferina che disvela scenari di non ritorno quasi con titubanza, come se temesse di andar troppo oltre; e un linguaggio intatto, intimo e non intimistico, elegante senza banalizzarsi, curato come i fiori di un giardino. Alba gnazi

    RispondiElimina
  10. Ci sono alcuni vwersi di Sonia ai quali sono particolarmente affezionato, tanto che li ho imparati amemoria emi piace ogni tanto ricordarmeli:

    Io non so parlare di Dio.
    Guardo le cose e le cose mi guardano.
    Mi raccolgono come
    una formica e mi lasciano
    camminare tra le dita della loro mano


    Sono versi di una bellezza infinita.
    Mi auguro che decida veramente di riunire queste sue poesie in un libro. Negli ultimi mesi tra le cose più importanti che mi sono accadute devo annoverare il regalo delle sue poesie e il regalo della sua amicizia.
    Nei suoi versi trovo una gioia di vivere che si mostra sgualcita, ferita dalle vicissitudini della vita, e tuttavia miracolosamente intatta e piena di una bella idea di gioventù.

    RispondiElimina
  11. Ho apprezzato molto le poesie di Sonia. Una piacevole scoperta. La sua scrittura si avvale della purezza, del contatto con gli elementi della natura. Mi sono lasciata coinvolgere e trascinare dalla bellezza dei versi e delle immagini.

    RispondiElimina
  12. Certamente coinvolgente, Sonia Tri lascia muovere la sua poesia in una dimensione che tocca tutti e la staticità dell'onda poetica, diventa dinamismo di parola che penetra. L'urgenza di comunicare è un fattore primario nella scrittura di Sonia che ci attrae nel suo mondo per ricordarci la bellezza. I versi citati da Paolo P. sono davvero di una bellezza che prende fino in fondo e, quasi, mi sento camminare quella formichina tra le dita come se io fossi le cose e lei la poesia. Lettura davvero piacevole e carica di pathos che trascina. Complimenti a Sonia e ad Antonino che la ospita nel suo tempio.
    Sebastiano

    RispondiElimina
  13. Mi piace la santa tristezza che accompagna i testi di Sonia, ma anche il loro lato semplice ma profondissimo. Sarà perché sono un "anima solitaria"!?

    RispondiElimina
  14. Ieri , per la prima volta , ho letto una tua poesia.....il tuo sentire l'ho sentito mio.....grazie Sonia . Gloria Menean

    RispondiElimina