Elena Liliana Popescu nasce nel 1948 a Turnu Măgurele,
Romania. Si laurea e ottiene il dottorato in Matematica presso l’Università di
Bucarest, dove attualmente insegna. Dopo il 1989 inizia la sua attività nel
giornalismo rumeno sia con saggi di interesse generale che con articoli
contemporanei su temi sociali e politici.
È
membro dell’Unione degli Scrittori della Romania, sezione Poesia. La sua
attività letteraria si orienta soprattutto verso la poesia e la traduzione
della letteratura poetica, filosofica e spirituale del mondo.
Ha
molte pubblicazioni al suo attivo: vari libri di poesia e traduzioni dall’inglese,
dal francese e dallo spagnolo. I suoi lavori appaiono in libri e riviste, sia
in Romania che all’estero (Brasile, Colombia, Germania, Nicaragua, Pakistan,
Spagna, Stati Uniti, Taiwan).
Debutta
in poesia nel 1994, con il volume Tie
(A Te, Edizioni dell’Università di
Bucarest); poi, nel 1997, Tărâmul Dintre
Gînduri (Il regno in mezzo ai
pensieri, Edizioni dell’Università di Bucarest). Nel 1999 pubblica il libro
su suo padre, il poeta e pilota George Ioana, Zborul. Vis şi Destin (Volo. Sogno
e destino, Edizioni Hermes); lo stesso anno esce Cânt de Iubire/ Song of Love
(Canto d’Amore, Edizioni Herald),
versione bilingue rumena-inglese, tradotto da Adrian G. Sahlean. Nel 2000,
viene pubblicato Imn Existenţei (Inno all’Esistenza, Edizioni Herald),
raccolta di poesie in omaggio al poeta romantico rumeno Mihai Eminescu.
Entrambi questi libri vengono pubblicati a Bucarest. Nel 2003 esce il libro di
poesie Pelerin (Pellegrino, Edizioni Dacia, Cluj). Il libro Canto d’Amore è stato tradotto al serbo-croato dal poeta serbo
Draga Mirjanič, e pubblicato in versione bilingue nel 2001 (Cânt de Iubire/ Pesma Liubavi, Edizioni Sabes Srba u Rumuniji, Timişoara). Il libro
Canto d’Amore è stato tradotto in
cinese, 爱
之
颂, dal poeta Lee Kuei-shien, e
pubblicato nel 2006 (Taipei, Taiwan). Il libro Pelerin è stato tradotto in spagnolo da Joaquín Garrigós, e
pubblicato in versione bilingue nel 2004 (Peregrino,
Edizioni Empireuma, Orihuela, Spagna). Nel 2005 viene pubblicato Cuan grande es la tristeza, tradotto in
spagnolo da Joaquín e Dan Munteanu Colan, selezione ed illustrazioni da Ramón
Fernández (Spagna, 2005) e nel 2006, Un
solo canto, tradotto in spagnolo da Joaquín Garrigós e Dan Munteanu Colan
(Poeticas, Argentina, 2006). Il libro Inno
all’Esistenza è stato tradotto in spagnolo da Joaquín Garrigós e Adrian Mac
Liman, e pubblicato nel 2006 (Himno a la
Existencia, Edizioni Linajes Editores, Mexico). Nel 2007 pubblica il libro Cât de aproape.../ Lo cerca que estabas... (Edizioni Pelerin) e il libro Unde eşti, Timp? (Tempo, dove sei?, Edizioni Curtea veche). Poeme (Poemi),
versione bilingue rumena-urdu, tradotto in urdu da Alla Ditta Raza Choudary è
stato pubblicato nel 2008 a Lahore, Pakistan. Nel 2009 viene pubblicato Peregrino (Pellegrino, Edizioni Expressão Gráfica, Fortaleza, Ceará, Brasile),
tradotto in portoghese dal poeta Luciano Maia, il libro Dacă (Se si potesse,
Edizioni Pelerin), versione multilingue (in rumeno e traduzioni in 42 diverse
lingue), e Cânt de Iubire - Song of Love (Edizioni Pelerin, Bucarest
& Edizioni Lumină Lină, New York, 2007), versione bilingue rumena-inglese,
tradotto da Adrian G. Sahlean; Nel 2010, viene pubblicato il volume bilingue di
poesia inglese-chinese Song of Love- 爱 之 颂 (Canto d’Amore, Edizioni Showwe, Taipei, Taiwan), versione inglese
di Adrian George Sahlean; versione cinese di Lee Kuei-Shien. Nel 2011 pubblica
il libro Nicolae Popescu, omul, matematicianul,
mentorul (Edizioni dell’Università di Bucarest) e Hymn to the Life (Edizioni Showwe,Taipei, Taiwan), versione cinese
di Lee Kuei-Shien. Nel 2012 viene pubblicato il volume bilingue di poesia
portoghese-rumena Além do azul - Dincolo
de azur (Edizioni Smile, Fortaleza, Ceará, Brasile) in collaborazione con
Luciano Maia. Nel 2013 pubblica il libro Cânt
de Iubire - Song of Love - Chanson d’Amour, Edizioni Pelerin, Bucarest
& Edizioni Destine Literare, Montreal, Canada, volume trilingue, versione
inglese di Adrian G. Sahlean; e il libro Trei
Poeme din Europa - Three Poems from Europe, Edizioni Pelerin, Bucarest,
volume multilingue (in rumeno e traduzioni in 41 diverse lingue parlate in
Europa).
Fra
le sue traduzioni, si possono citare Introspecţia
(Introspezione, dall’inglese,
Edizioni Axis Mundi, 1993); Viaţa
Impersonală (La vita impersonale,
dal libro francese La Vie Impersonale,
Edizioni Papirus, Rm. Vâlcea, 1994), Înţeleptul
de la Arunachala (Il saggio di
Arunachala, Edizioni Herald, 1997), pubblicati a Bucarest; Introspecţia. Poeme (Introspezione, Poemi da Ramana Maharshi,
Edizioni dell’Asociaţia Literare ŢIE), dall’inglese. Nel 2002, esce la sua
traduzione dallo spagnolo Caosmos.
Katharsis nu doar pentru mine (Caosmos.
Una catarsis no sólo para mí, da Moisés Castillo Florián, Edizioni Dacia,
Cluj). Dopo il 2004, pubblica Poesías (da
Theodor Damian, dal rumeno, Edizioni Lumină Lină, NY, 2005), Frumuseţea Tandreţei (da Lee Kuey-shien,
dall’inglese, Edizioni Pelerin, 2007), Viaţa
Impersonală (edizione rivista, dal francese, Edizioni Pelerin, 2007), Harpă de umbră şi lumină (da Lina Zerón,
Edizioni Pelerin, 2007), traduzione dallo spagnolo e Gânduri peregrine (da Hugo Gutiérrez Vega, Edizioni Pelerin, 2009,
Bucarest), traduzione dallo spagnolo, Visul
apei (da Ana Maria Vieira, Edizioni Pelerin, 2012, Bucarest), traduzione
dallo spagnolo in collaborazione con Vlad Copil, Ora amurgului (de Lee Kuei-shien, Edizioni Pelerin, 2012,
Bucarest), traduzione dall’inglese in collaborazione con Vlad Copil.
Antologie
Alcuni
dei suoi articoli, poesie o traduzioni sono stati pubblicati in antologie (si
possono citare: Poemi. Lucian Blaga, Luciano
Maia, Elena Liliana Popescu, Edizioni dell’Università Catolica Argentina,
Argentina, 2005, Conjuro de Luces,
Messico, 2006, Agenda poética del año
2008, Messico, Edizioni Linajes e Amarillo, 2007), in riviste a stampa e in
internet, tanto in Romania quanto all’estero: Argentina, Brasile, Canada, Cile,
Colombia, Cuba, El Salvador, Germania, Messico, Nicaragua, Pakistan, Serbia,
Spagna, Stati Uniti, Taiwan e Uruguay.
Riviste
letterarie
“Revista
de la Universidad Católica Argentina”, “La Bodega del diablo”, “Ápices”, La
Bodega del diablo”, “Poéticas”, “Realidades y ficciones” (Argentina);
“Literarte”
(Brasile);
“Página
Siete”, “La Palabra” (Bolivia);
“The Ambassador”, “Atheneum”, “Observatorul”, “Azularte”,
“Destine Literare” (Canada);
“Trilce”,
“Aňaňuca”, “Cinosargo”, “Koyawe” (Cile);
“Arquitrave”,
“La Urraka” (Colombia);
“La
Jiribilla”, “Calle B” (Cuba);
“Akadeemia”
(Estonia);
“Observator
München”, “Agero Stuttgart”, “Alternante” (Germania);
“Muse
India”, “Achena Yatri” (India);
“Isla
Negra”, “Margutte” (Italia);
“Alforja”,
“Casa del Tiempo”, “La Jornada Semanal”, “Universo de El Búho”, “La Otra”, “El
Subterráneo” (Messico);
“World
Poetry Almanac” (Mongolia);
“Anide”,
“El nuevo Diario: Nuevo Amanecer Cultural” (Nicaragua);
“Autama”
(Puerto Rico);
“Timpul”
(Repubblica Moldava);
“Academica”,
“Convorbiri literare”, “Cronica”, “Poezia”, “Nord Literar”, “Contemporanul”, “Familia”,
“Hyperion”, “Oglinda Literară”, “Viața medicală”, “Prosaeculum”, “Cetatea
literara”, “Meandre”, “Literra”, “Sud”, “Orient Latin”, “Argos”, “Revista nouă”,
“Singur”, “Arcade”, “Cuib” (Romania);
“Knijevni
Jivot”, “Naša Reč”, “Oglinda”, “Tibiscus” (Serbia);
“Azahar”,
“Como el rayo”, “Cuadernos del Ateneo de la Laguna”, “Empireuma”, “Enfocarte”, “La
Vega es”, “2C - La opinión de Tenerife”, “La Columna”, “Perito”, “Portada”, “República
de las Letras”, “Rumano en el mundo”, “Letras rumanas”, “Ágora-Papeles de Arte
Gramático”, “El Adelanto”, “Crear en Salamanca”, “Suplemento de Realidades y
Ficciones” (Spagna);
“Chrysalis”,
“Lumina Lină - Gracious Light”, “Alcándara”, “Syndic Journal”, “Alcándara”
(Stati Uniti);
Taiwan Daily, “Poetry”, “Epoch” (Taiwan);
“Hayal”, “Yasakmeyve” (Turchia);
“Arkad”, “Magyarul Bábelben” (Ungheria);
“Letras-Uruguay”
(Uruguay).
Premi letterari
Le sono stati conferiti i seguenti premi letterari: Diploma e menzione onorifica al Festival Internazionale di Poesia della Uzdin (Serbia), 1997; il Primo Premio al Festival di Poesia “Novalis”, a Monaco, Germania, nel 1998; Diploma e menzione onorifica al X Concorso di Poesia “Leonardo Cercós”, Palma de Mallorca, Spagna, 2007).
Le sono stati conferiti i seguenti premi letterari: Diploma e menzione onorifica al Festival Internazionale di Poesia della Uzdin (Serbia), 1997; il Primo Premio al Festival di Poesia “Novalis”, a Monaco, Germania, nel 1998; Diploma e menzione onorifica al X Concorso di Poesia “Leonardo Cercós”, Palma de Mallorca, Spagna, 2007).
Collegamenti:
http://www.elena-liliana-popescu.ro/
Avvertenza:
Il lettore troverà qui di seguito queste TRE POESIE che Elena Liliana Popescu ha dedicato al marito, Nicolae, e potrà leggerle sia nella stesura originale sia nella versione italiana effettuata dal poeta Stefano Strazzabosco, a partire da una eccellente traduzione spagnola dell’opera originale in romeno. La traduzione dal romeno allo spagnolo (che qui abbiamo ritenuto di omettere) è dovuta a Joaquín Garrigós. La dedica al lettore, che introduce le TRE POESIE, è stata invece tradotta, a partire dalla già menzionata versione spagnola, da Antonino Caponnetto.
Spune-mi
Nu ai crezut
că poţi învinge doar atunci
când renunţând la orice armă,
vei lupta cu propria imagine
pentru eliberarea ta.
Nu te vei mai putea privi
în oglinzile care să te arate
slab sau trufaş,
neînfricat sau laş,
după dorinţă…
Ţi s-a mai spus,
dar nu ai crezut…
În ţara fără de oglinzi,
care îţi va mai fi chipul,
te vei întreba atunci
încă o dată, şi vei afla,
dacă vei lăsa răspunsul
să vină de la sine.
Ce vei avea de pierdut,
când căutarea va fi
singura realitate posibilă?
„Care este drumul?”,
se-ntreabă cel care merge,
fără să ştie, pe singurul drum
pe care poate s-ajungă…
Unde să ajungă
dacă el este deja acolo,
chiar dacă nu poate încă să ştie
că este câştigătorul?
Ce competiţie este mai de temut
decât aceea în care tu
eşti singurul concurent îndârjit?
Dar cum mai poţi lupta
când adversarul poartă,
drept amuletă,
doar chipul tău?
„Alungă toate speranţele”, ţi s-a spus,
pentru a putea să speri cu adevărat!
Dar, spune-mi, la ce mai este bună speranţa
pentru cel care are deja totul?
Sau cunoaşterea drumului de întoarcere,
pentru cel care a ajuns?…
Când totul se pierde
Ceasul nu s-a oprit dar orele
nu se mai văd marcate
pe cadranul Timpului
ce stă pe loc, în contemplare.
Perspectiva nu s-a pierdut
dar obiectele nu se mai văd
delimitate pe întinderea pură
a Spaţiului – cel fără de nume.
Viaţa nu s-a sfârşit dar moartea
nu se mai vede la orizont
în aşteptarea fiinţei ce se revolta
cândva, undeva, în ţara uitării...
Totul este la locul său ca altădată
deşi totul nu mai înseamnă nimic
când se pierde în spaţiul fără de timp,
în timpul fără de spaţiu...
Clipa aceea
Câteva cuvinte, ţi-ai spus,
doar câteva cuvinte, şi ai creat
o întreagă istorie, al cărei prezent
este deja ieri, aşa cum mâine
va fi doar trecutul aceluia
ce-l va lăsa în urmă, pierdut
pentru totdeauna...
Doar un cuvânt, îţi spui,
doar un cuvânt, şi te-apropii
în drumul tău de nebănuitul pas
spre necunoscut, fără să te sperii
de gândul acela care eşti şi nu eşti
tu, de clipa aceea în care poţi să fii
şi eşti.
Testi originali in romeno: Elena Liliana Popescu
Dimmi
Non credevi
che avresti potuto vincere
quando, rinunciando alle armi,
hai lottato contro la tua stessa immagine
per liberarti.
Non potrai mai guardarti
negli specchi che ti mostrano
debole o altezzoso,
impavido o codardo,
secondo i tuoi desideri …
Te l’avevano detto
ma tu non ci credevi …
Nel paese senza specchi,
«quale sarà il tuo volto?»,
ti chiederai allora
una volta di più, e lo saprai
se lascerai che la risposta
venga da sola …
Cos’hai da perdere
se la ricerca è
l’unica realtà possibile?
Qual è il cammino?
si chiede chi marcia
senza saperlo per l’unico cammino
per cui può arrivare.
Arrivare dove?
se si trova già lì
sebbene non possa ancora sapere
che ha vinto.
C’è una competizione più temibile
di quella in cui tu
sei l’unico e ostinato concorrente?
Ma come si può lottare
se l’avversario porta
come amuleto
solo il tuo volto?
«Lascia ogni speranza», ti dissero
perché potessi sperare per davvero.
Ma, dimmi, a che serve la speranza
a chi ha già tutto?
O sapere il cammino del ritorno
a chi è già arrivato?
Quando tutto si perde
L’orologio non si è fermato ma
non sembra segnare le ore
nella sfera del tempo
che è trattenuto, in contemplazione.
La prospettiva non si è perduta
ma gli oggetti non si vedono più
delimitati nell’estensione pura
dello spazio, il senza nome.
La vita non è finita ma la morte
non si vede più all’orizzonte
aspettare l’essere che si è ribellato
un giorno, da qualche parte, nel paese dell’oblio.
Tutto è al proprio posto come prima
anche se tutto non significa più nulla
quando si perde nello spazio senza tempo,
nel tempo senza spazio.
Quel momento
Delle parole, ti dicesti,
solo delle parole, e creasti
una storia intera il cui presente
è già ieri, come domani
sarà solo il passato di chi
lo lascerà alle spalle, perduto
per sempre.
Solo una parola, ti dici,
solo una parola, e ti avvicini
nel tuo camminare alla soglia insospettata
dell’ignoto, senza impaurirti
al pensare che sei tu e non sei tu,
al momento in cui puoi essere
e sei.
Versione italiana: Stefano Strazzabosco (dalla traduzione in spagnolo di Joaquín Garrigós )
Stefano Strazzabosco (Thiene, 1964) ha pubblicato le raccolte di poesia Racconto (1997), Dimmene tante (2003), Blister (2009), 66 (2013) e P. Planh per Pier Paolo Pasolini (2014). Ha tradotto poesia perlopiù dallo spagnolo (O. Paz, Aquila o sole?, 2003; F. Morabito, Poesie, 2005; C. Montemayor, In un altro tempo io ero qui, 2006; A. Arturo, Casa al sud, 2009; J. Gelman, L’accanito cuore amora, 2014); ha scritto un monologo teatrale (Tina. Masque su /sobre Tina Modotti, 2007) e ha curato vari volumi, tra i quali Piovene (1994); Parise (1996); Guido Piovene tra idoli e ragione, 1996; Aproximaciones a Giordano Bruno, 2003; A. Varano, Le Visioni sacre, e morali, 2007; Favolario illustrato. Scrittori e illustratori per i Villaggi SOS, 2007; Vicenza. Antologia dei grandi scrittori, 2012. Vive a Vicenza, dove ha creato e diretto per anni la rassegna internazionale dire poesia (http://direpoesia.wordpress.com).
Bio-bibliografia tratta (e adattata) da Wikipedia
Avvertenza:
Il lettore troverà qui di seguito queste TRE POESIE che Elena Liliana Popescu ha dedicato al marito, Nicolae, e potrà leggerle sia nella stesura originale sia nella versione italiana effettuata dal poeta Stefano Strazzabosco, a partire da una eccellente traduzione spagnola dell’opera originale in romeno. La traduzione dal romeno allo spagnolo (che qui abbiamo ritenuto di omettere) è dovuta a Joaquín Garrigós. La dedica al lettore, che introduce le TRE POESIE, è stata invece tradotta, a partire dalla già menzionata versione spagnola, da Antonino Caponnetto.
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TREI
POEME
Soţului meu, Nicolae
Ţie, cel ce citeşti aceste poeme …
Încearcă să laşi deoparte
grijile zilei pentru a putea păşi împreună în realitatea Visului numit Poezie,
deschizând poarta inimii tale acestor versuri, scrise anume pentru tine. Ele
s-au născut în inima mea atunci când le era dat să se desprindă din lumea formelor-gânduri
şi a se înveşmânta în lumea formelor-cuvinte, pentru a se prezenta, împlinindu-şi destinul, la ceremonia
întâlnirii cu tine, cititorule.
Simplitatea,
care în esenţa ei înseamnă Adevărul, nu poate fi exprimată decât prin tăcere.
Toate cuvintele lumii nu fac altceva decât să încerce să descrie tăcerea.
Cunoaşterea de sine, idealul cel mai simplu şi cel mai greu de atins, este
scopul fiecărui om în parte şi al lumii întregi, acestuia fiindu-i subjugate
toate căutările noastre.
Uneori
căutarea ia forma a ceea ce putem numi poezie. Poeţii vin şi pleacă, lăsând strădania lor în a dezvălui chipul nevăzut al
Poeziei, care ne priveşte fără să ne judece de dincolo de vălul Iluziei.
Spune-mi
Nu ai crezut
că poţi învinge doar atunci
când renunţând la orice armă,
vei lupta cu propria imagine
pentru eliberarea ta.
Nu te vei mai putea privi
în oglinzile care să te arate
slab sau trufaş,
neînfricat sau laş,
după dorinţă…
Ţi s-a mai spus,
dar nu ai crezut…
În ţara fără de oglinzi,
care îţi va mai fi chipul,
te vei întreba atunci
încă o dată, şi vei afla,
dacă vei lăsa răspunsul
să vină de la sine.
Ce vei avea de pierdut,
când căutarea va fi
singura realitate posibilă?
„Care este drumul?”,
se-ntreabă cel care merge,
fără să ştie, pe singurul drum
pe care poate s-ajungă…
Unde să ajungă
dacă el este deja acolo,
chiar dacă nu poate încă să ştie
că este câştigătorul?
Ce competiţie este mai de temut
decât aceea în care tu
eşti singurul concurent îndârjit?
Dar cum mai poţi lupta
când adversarul poartă,
drept amuletă,
doar chipul tău?
„Alungă toate speranţele”, ţi s-a spus,
pentru a putea să speri cu adevărat!
Dar, spune-mi, la ce mai este bună speranţa
pentru cel care are deja totul?
Sau cunoaşterea drumului de întoarcere,
pentru cel care a ajuns?…
Când totul se pierde
Ceasul nu s-a oprit dar orele
nu se mai văd marcate
pe cadranul Timpului
ce stă pe loc, în contemplare.
Perspectiva nu s-a pierdut
dar obiectele nu se mai văd
delimitate pe întinderea pură
a Spaţiului – cel fără de nume.
Viaţa nu s-a sfârşit dar moartea
nu se mai vede la orizont
în aşteptarea fiinţei ce se revolta
cândva, undeva, în ţara uitării...
Totul este la locul său ca altădată
deşi totul nu mai înseamnă nimic
când se pierde în spaţiul fără de timp,
în timpul fără de spaţiu...
Clipa aceea
Câteva cuvinte, ţi-ai spus,
doar câteva cuvinte, şi ai creat
o întreagă istorie, al cărei prezent
este deja ieri, aşa cum mâine
va fi doar trecutul aceluia
ce-l va lăsa în urmă, pierdut
pentru totdeauna...
Doar un cuvânt, îţi spui,
doar un cuvânt, şi te-apropii
în drumul tău de nebănuitul pas
spre necunoscut, fără să te sperii
de gândul acela care eşti şi nu eşti
tu, de clipa aceea în care poţi să fii
şi eşti.
Testi originali in romeno: Elena Liliana Popescu
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TRE POESIE
A mio marito, Nicolae
A te, che stai leggendo queste poesie …
Prova a lasciar da parte le
preoccupazioni quotidiane perché si possa entrare insieme nella realtà del
Sogno chiamato Poesia, apri la porta del tuo cuore a questi versi scritti
proprio per te. Sono nati nel mio cuore nel momento in cui hanno dovuto liberarsi
dal mondo delle forme-pensiero e darsi al mondo delle forme-parola, per
presentarsi, quando il loro destino si sia compiuto, al rito dell’incontro con
te, lettore.
La semplicità, che nella
propria essenza significa la Verità, non può essere espressa che tramite il
silenzio. Tutte le parole del mondo non fanno altro che tentare di descrivere
il silenzio. La conoscenza di sé, l’ideale più semplice e più arduo da realizzare,
è la meta di ogni singolo uomo e quella
del mondo intero, ad essa tutta la nostra ricerca è assoggettata. Qualche volta
tale ricerca prende la forma di ciò che possiamo chiamare poesia.
I poeti vengono e vanno, rinunciando allo sforzo di svelare l’invisibile volto della Poesia, che ci guarda, senza mai giudicarci, dalla parte nascosta del velo dell’Illusione.
I poeti vengono e vanno, rinunciando allo sforzo di svelare l’invisibile volto della Poesia, che ci guarda, senza mai giudicarci, dalla parte nascosta del velo dell’Illusione.
Dimmi
Non credevi
che avresti potuto vincere
quando, rinunciando alle armi,
hai lottato contro la tua stessa immagine
per liberarti.
Non potrai mai guardarti
negli specchi che ti mostrano
debole o altezzoso,
impavido o codardo,
secondo i tuoi desideri …
Te l’avevano detto
ma tu non ci credevi …
Nel paese senza specchi,
«quale sarà il tuo volto?»,
ti chiederai allora
una volta di più, e lo saprai
se lascerai che la risposta
venga da sola …
Cos’hai da perdere
se la ricerca è
l’unica realtà possibile?
Qual è il cammino?
si chiede chi marcia
senza saperlo per l’unico cammino
per cui può arrivare.
Arrivare dove?
se si trova già lì
sebbene non possa ancora sapere
che ha vinto.
C’è una competizione più temibile
di quella in cui tu
sei l’unico e ostinato concorrente?
Ma come si può lottare
se l’avversario porta
come amuleto
solo il tuo volto?
«Lascia ogni speranza», ti dissero
perché potessi sperare per davvero.
Ma, dimmi, a che serve la speranza
a chi ha già tutto?
O sapere il cammino del ritorno
a chi è già arrivato?
Quando tutto si perde
L’orologio non si è fermato ma
non sembra segnare le ore
nella sfera del tempo
che è trattenuto, in contemplazione.
La prospettiva non si è perduta
ma gli oggetti non si vedono più
delimitati nell’estensione pura
dello spazio, il senza nome.
La vita non è finita ma la morte
non si vede più all’orizzonte
aspettare l’essere che si è ribellato
un giorno, da qualche parte, nel paese dell’oblio.
Tutto è al proprio posto come prima
anche se tutto non significa più nulla
quando si perde nello spazio senza tempo,
nel tempo senza spazio.
Quel momento
Delle parole, ti dicesti,
solo delle parole, e creasti
una storia intera il cui presente
è già ieri, come domani
sarà solo il passato di chi
lo lascerà alle spalle, perduto
per sempre.
Solo una parola, ti dici,
solo una parola, e ti avvicini
nel tuo camminare alla soglia insospettata
dell’ignoto, senza impaurirti
al pensare che sei tu e non sei tu,
al momento in cui puoi essere
e sei.
Versione italiana: Stefano Strazzabosco (dalla traduzione in spagnolo di Joaquín Garrigós )
Stefano Strazzabosco (Thiene, 1964) ha pubblicato le raccolte di poesia Racconto (1997), Dimmene tante (2003), Blister (2009), 66 (2013) e P. Planh per Pier Paolo Pasolini (2014). Ha tradotto poesia perlopiù dallo spagnolo (O. Paz, Aquila o sole?, 2003; F. Morabito, Poesie, 2005; C. Montemayor, In un altro tempo io ero qui, 2006; A. Arturo, Casa al sud, 2009; J. Gelman, L’accanito cuore amora, 2014); ha scritto un monologo teatrale (Tina. Masque su /sobre Tina Modotti, 2007) e ha curato vari volumi, tra i quali Piovene (1994); Parise (1996); Guido Piovene tra idoli e ragione, 1996; Aproximaciones a Giordano Bruno, 2003; A. Varano, Le Visioni sacre, e morali, 2007; Favolario illustrato. Scrittori e illustratori per i Villaggi SOS, 2007; Vicenza. Antologia dei grandi scrittori, 2012. Vive a Vicenza, dove ha creato e diretto per anni la rassegna internazionale dire poesia (http://direpoesia.wordpress.com).
Bio-bibliografia tratta da: http://www.pordenonelegge.it/festival/edizione-2014/autori/2144-Stefano-Strazzabosco
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Mi más profundo agradecimiento a Elena Liliana Popescu y su valiente traductor, Stefano Strazzabosco, por darme la oportunidad de publicar estos “Tres poemas”, que me parecen tan intensamente expresivos, tan llenos de sentimiento como de pensamiento (y musicalidad). El Arte Poético de Elena no tiene miedo de desafiar a la estrechez de la palabra y de hecho trata de llegar a la frontera de lo indecible, para superarla por el poder del silencio. Pero el silencio en el largo plazo requiere que la palabra vuelva a ser escuchada, ya sea en la forma de pregunta, o en la forma de exhortación. Ya sea que mire al exterior, o al interior de si misma. Una Poesía rica y densa que atrae tanto al corazón como a la razón por los que nos lleva al secreto más profundo de nosotros mismos, a las alturas más sublimes de la Poesía. La que, aquí, se convierte en la Verdad.
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