tag:blogger.com,1999:blog-5111615251583205144.post5295908908032659856..comments2024-03-14T12:26:20.667-07:00Comments on Caponnetto-Poesiaperta: MIQUEL MARTÍ I POL - PUNT I SEGUIT (PUNTO, CONTINUANDO)Antonino Caponnettohttp://www.blogger.com/profile/17436404659148872300noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-5111615251583205144.post-3357560907518353532012-03-30T04:06:31.166-07:002012-03-30T04:06:31.166-07:00Caro Francesco, sono molto contento che, pur avend...Caro Francesco, sono molto contento che, pur avendo scritto di getto, e gravato di un lapsus il primo Satz di Wittgenstein, mi sono accostato abbastanza alla tua poesia. Ti risentirò con piacere. Se ti va, e coi tempi che ti sono concessi, seleziona un altro gruppetto di poesie, per postarle qui. In bocca al lupo<br />Antonino CaponnettoAntonino Caponnettohttps://www.blogger.com/profile/17436404659148872300noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5111615251583205144.post-12830457074921446082012-03-30T03:57:04.173-07:002012-03-30T03:57:04.173-07:00Grazie Antonino, sarà un caso ma anch'io ho av...Grazie Antonino, sarà un caso ma anch'io ho avuto il mio momento wittgensteiniano; non che lo abbia studiato a fondo ma ero assolutamente attratto dai principi della logica proposizionale e fra Russel, Chomsky e Wittgenstein era una crapula. Fra teoria dei tipi, grammatica generativa e tautologia, vi era da rompersi il capo è vero, ma anche il richiamo ad una forma di pensiero che fosse la più rigorosa possibile nel rapporto fra linguaggio e rappresentanzione. La massima "Il mondo è ciò che accade" in qualche modo mi è servita a non amplificare troppo i contorni della realtà ma soprattutto ad andarci cauto con sublimazioni e demonizzazioni; mentre l'altra, "Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere", l'ho sentita spesso quasi come un'interdizione all'esercizio della "perversione metafisica" o generalmente spiritualista. Insomma due guardiani molto armati contro derive irrazionali o facili fughe parareligiose. Non posso negare il carattere filosofico del mio 'fare poesia' e nemmeno l'esercizio di un'amplificazione del senso letterale (o tautologico) del linguaggio, il che significa essenzialmente aver cercato di riprodurre l'eco emozionale che caratterizza alcune cognizioni strutturali dell'essere e dell'esserci. Il tempo non è un'unità di misura, soltanto. La Storia non è divenire, soltanto. E l'umano non è testa-tronco-braccia-gambe, soltanto. Ed è in quel valore aggiunto, in quella violazione della tautologia che si annida il luogo-non luogo emozionale da cui il fare poesia attinge. In fondo la poesia è una didascalia interiore, a margine della ragione e della coscienza, non per niente spesso si evoca la "musicalità" (del verso), e altrettanto spesso le si affida l'arduo compito di dare forma e voce a quei tratti imponderabili del sentire che, senza la poesia, rimarrebbero l'indicibile, l'inaccessibile, l'ombra scura del discorso esplicito. Insomma, caro Antonino, ci si prova a non far estinguere lo sconcerto dell'anima, ci si prova ad affermare e riaffermare che forse il mondo non è solo ciò che accade ma anche ciò, pur accadendo, non si vede...<br />Di nuovo grazie. Di certo avremo ancora modo di leggerci.<br /> Francesco PalmieriAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5111615251583205144.post-74662635645578199972012-03-30T03:18:13.629-07:002012-03-30T03:18:13.629-07:00Miquel Martí i Pol, l'ho conosciuto personalme...Miquel Martí i Pol, l'ho conosciuto personalmente, in Spagna, tre anni circa prima della sua morte. Avevo un progetto di traduzione di molti suoi testi poetici. Mi ha scritto per sapere a che punto ero. Ma io andavo a rilento e la morte del Mestre, del Maestro, per un pezzo mi ha bloccato del tutto... Spero di riuscire a fare almeno un po' di quel lavoro. A. CaponnettoAntonino Caponnettohttps://www.blogger.com/profile/17436404659148872300noreply@blogger.com